L’Assemblea dei Soci dello IAL Sardegna ha nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione:
Presidente: Alberto Farina
Consiglieri: Sergio Salis e Roberto Demontis
Alberto Farina, sindacalista di lungo corso e di grande esperienza, è stato chiamato alla nuova responsabilità dopo aver lasciato lo scorso ottobre la guida della federazione regionale dei pensionati Cisl Sardegna.
Partecipazione, DanielaFumarola: “Con approvazione “Legge Sbarra” si scrive una pagina storica per il lavoro e la democrazia economica del nostro Paese”.
Firmato oggi l’accordo in Assessorato regionale del Lavoro per la concessione e il rinnovo degli ammortizzatori sociali in deroga per l’anno 2025, in favore delle lavoratrici e dei lavoratori in mobilità già dipendenti delle aziende che insistono nelle Aree di crisi riconosciute come complesse dalla vigente normativa nell’ambito del territorio della Regione Sardegna.
Le Segreterie Confederali CGIL – CISL – UIL hanno sottoscritto l’intesa che interesserà quasi 450 lavoratori. L’Assessorato ha precisato che, al fine di consentire agli operatori il caricamento dei dati, prevederà l’apertura dei termini per la presentazione delle istanze per li godimento del trattamento, per un periodo di 15 giorni, dalle ore 9.00 del 28 maggio 2025 sino ale ore 23.59 del 12 giugno 2025.
La CISL Sarda con la Segretaria Confederale Federica Tilocca esprime soddisfazione l’intesa e per la novità significativa che riguarda la copertura delle risorse per tutto l’anno, garanzia finanziaria che eviterà di dover fare accordi aggiuntivi di fine anno, come avvenuto negli esercizi precedenti. Per la Segretaria confederale Tilocca accanto alle risposta sulle politiche di sostegno al reddito devono muoversi in parallelo e con maggiore incisività ed efficacia politiche attive, investimenti e formazione, con azioni mirate allo sviluppo e all’implementazione delle competenze, a partire dalle zone di crisi dell’Isola.
“La Sardegna continua a pagare un prezzo troppo alto in termini di disoccupazione, precarietà e divari territoriali. O si cambia rotta, o l’isola rischia di restare indietro per un’intera generazione. La priorità assoluta è una: lavoro stabile e dignitoso per tutti. La politica la smetta con gli slogan e apra un confronto vero con chi rappresenta il lavoro.
Un appello che trova pieno riscontro nelle parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha recentemente richiamato istituzioni e parti sociali a un impegno concreto: “Non si può accettare che chi lavora resti povero.”
“Noi lo diciamo da anni – dichiara il Segretario Generale della CISL Sardegna, Pier Luigi Ledda – non basta lavorare per uscire dalla povertà. In Sardegna troppe persone hanno un impiego ma non riescono a vivere con dignità. Questo è inaccettabile.”È il messaggio rilanciato dalla CISL Sardegna all’indomani del Congresso regionale. Un invito alla responsabilità e alla visione: serve una strategia strutturata per occupazione, sviluppo sostenibile e coesione sociale”.
I NUMERI NON MENTONO
Occupazione generale: 55%, tra le più basse d’Italia – Occupazione femminile: ferma al 44% – Disoccupazione giovanile: oltre il 31%- Reddito medio da lavoro: circa 19.200 euro lordi annui, contro i 22.500 della media nazionale – Povertà relativa: colpisce il 22% delle famiglie sarde – Contratti pubblici non rinnovati: oltre 40.000 lavoratori in attesa tra sanità, enti locali e scuola
CINQUE EMERGENZE DA AFFRONTARE SUBITO
1.Contrattazione e salari
Abbiamo decine di migliaia di lavoratori pubblici con contratti scaduti da anni. Questo è un segnale di disinteresse grave da parte delle istituzioni”, denuncia Ledda. La crescita del costo della vita sta erodendo il potere d’acquisto di famiglie e pensionati. Servono rinnovi, risorse e giustizia salariale.
2. Giovani e donne fuori dal mercato del lavoro
Il tasso di NEET supera il 21%. Le donne subiscono il peso del lavoro di cura e del precariato.”Se non ripartiamo dal lavoro femminile e giovanile, lo spopolamento e la fuga dei talenti continueranno. Abbiamo bisogno di servizi, stabilità e opportunità vere.
3. Politiche attive del lavoro: serve un sistema che funzioni
La Sardegna ha bisogno di una rete capillare di servizi per l’impiego pubblici e qualificati. La CISL propone: – Rilancio dei Centri per l’Impiego con più personale, orientatori e strumenti digitali – Piano regionale per l’apprendimento permanente – Dote lavoro e voucher formativi legati ai fabbisogni reali delle imprese – Integrazione tra formazione professionale, transizione scuola-lavoro e politiche industriali – Investimenti strategici sugli ITS (Istituti Tecnici Superiori), come ponte diretto tra giovani, innovazione e imprese locali “Gli ITS e la formazione professionale sono una risorsa chiave – afferma Ledda – ma servono finanziamenti stabili, orientamento serio e una rete con le aziende del territorio. Non possiamo permetterci che restino una promessa mancata.
4. Transizione energetica senza lavoro? No, grazie
Siamo favorevoli alla transizione ecologica – afferma Ledda – ma dev’essere giusta, condivisa e generare occupazione. Basta impianti imposti dall’alto e progetti che arricchiscono pochi senza ricadute locali.
5. Sicurezza sul lavoro: una vera emergenza sociale
Nel 2024, in Sardegna si sono registrate 27 denunce di infortunio mortale. “Ogni morto sul lavoro è una sconfitta per tutti. Abbiamo chiesto e ottenuto il Protocollo di Buggerru. Ora va attuato, senza alibi.
UNA NUOVA AGENDA PER LO SVILUPPO: LAVORO, COMUNITÀ, PARTECIPAZIONE
La CISL rilancia il Patto per lo Sviluppo e il Lavoro – Agenda Sardegna con otto priorità condivise: – Occupazione stabile e qualificata – Sanità pubblica rafforzata-Transizione ecologica giusta – Industria e energia – Agricoltura e turismo perno del sistema economico – Infrastrutture moderne – Scuola, formazione e innovazione – Fondi europei usati con trasparenza e visione.
PRONTI ALLA MOBILITAZIONE
“La Sardegna ha tutto per essere protagonista – conclude Ledda – ma serve una politica che ascolti il lavoro e scelga con coraggio. Noi ci siamo. E se non arriveranno risposte, ci faremo sentire. Con determinazione e unità.” La Sardegna non può più aspettare. Il lavoro deve diventare la misura di ogni scelta politica. Non servono parole, servono risultati.La CISL Sardegna continuerà a fare la sua parte: con responsabilità, con proposte, con presenza nei luoghi reali della vita e del lavoro. Chiediamo alle istituzioni di fare lo stesso: ascoltare, agire, garantire. “Non vogliamo scontri, ma non accetteremo più il silenzio. Se le risposte non arriveranno, saremo pronti a mobilitarci. Insieme a chi lavora, a chi studia, a chi tiene viva la Sardegna ogni giorno.
“L’arrivo di Luna Rossa nel Porto Canale di Cagliari e la realizzazione di un centro per la costruzione di imbarcazioni da competizione, rappresentano un segnale importante per l’economia della Sardegna. Un polo d’eccellenza, ad altissimo tasso di innovazione, che può trasformare il volto dell’industria nautica regionale e dare nuovo slancio all’occupazione. Ma per cogliere questa sfida, serve un investimento altrettanto ambizioso sul capitale umano”. Lo afferma il segretario confederale della Cisl sarda Mirko Idili. “Come CISL Sardegna, ribadiamo che senza competenze non c’è lavoro, né sviluppo. Di fronte a progetti ad alto contenuto tecnologico come quello di Luna Rossa, servono nuove skill: meccatronici, esperti di materiali compositi, tecnici della progettazione avanzata, operai specializzati in lavorazioni digitali. Competenze che oggi in larga parte mancano e che non si improvvisano. Occorre – prosegue il segretario Cisl – un piano regionale straordinario per la formazione e l’istruzione tecnica e professionale, che punti sul rafforzamento degli ITS e della formazione tecnica superiore in rete con le imprese, su percorsi di aggiornamento e riqualificazione per disoccupati e lavoratori fragili, sull’alfabetizzazione digitale, logico-matematica e linguistica per tutti, sull’integrazione stabile tra scuola, centri per l’impiego, enti formativi e imprese”. Per la Cisl “la scuola, da sola, non può affrontare il disagio educativo. Servono più risorse per laboratori, tutor, orientamento, classi meno affollate e sostegno alle fragilità, insieme a una vera alleanza educativa tra scuola, famiglia, istituzioni e territori. Chiediamo alla Regione di assumersi fino in fondo la responsabilità politica e amministrativa di guidare questa trasformazione con risorse, strumenti e governance stabile. Non servono interventi episodici, ma una strategia strutturale, condivisa, coraggiosa. Innovare il lavoro – conclude Idili – significa investire nelle persone. E la Sardegna non può perdere questa occasione”.
Il primo tavolo tematico tra Regione Sardegna e organizzazioni sindacali (Cgil, Cisl, Uil), riunitosi oggi pomeriggio in assessorato della Sanità, e dedicato alla rete ospedaliera, alla medicina territoriale e all’integrazione socio-sanitaria “è un primo passo concreto verso un confronto strutturato, arrivato dopo mesi di pressione sindacale e mobilitazione nei territori. Ora, però, dobbiamo trasformare questa disponibilità in decisioni operative. Il tempo dell’attesa è finito: i cittadini sardi hanno bisogno di risposte oggi”.
Lo afferma il segretario generale della Cisl, Pier Luigi Ledda, che ha guidato la delegazione del sindacato presente all’incontro con l’assessore Armando Bartolazzi.