Lunedì, 12 maggio 2025 04:24:36
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Speciale Congresso Cisl Sarda Le Trame del Futuro – Il Coraggio della Partecipazione

I riflettori sul Congresso della CISL sarda di spengono, dopo la grande partecipazione e condivisione delle tematiche sindacali, con alcune riflessioni e importanti conferme, impegnano la Segreteria regionale rieletta e tutto il gruppo dirigente. “Siamo – ha detto Pier Luigi Ledda appena rieletto – un’organizzazione con una visione, una prospettiva e un progetto per il futuro, perché crediamo che il cambiamento non si attenda, ma si costruisca con impegno e determinazione. Sono convinto che questo percorso congressuale ci abbia reso più forti, più consapevoli, più pronti a esercitare il nostro ruolo con passione, responsabilità e determinazione. Siamo qui per stare al fianco delle persone, per ascoltare davvero, per costruire soluzioni, per portare proposte concrete. Porteremo avanti con convinzione le nostre battaglie: per il lavoro, per il bene comune, per l’inclusione e la giustizia sociale”. Quello che rimane, alla fine di un congresso importante della CISL Sarda è un insieme di elementi, che impegnano e responsabilizzano il sindacato guidato da Pier Luigi Ledda. Il primo elemento è la soddisfazione che diventa responsabilità, perché la proposta congressuale, elaborata nel corso di congressi territoriali e di categoria e sintetizzata nel congresso regionale, è passata tra le istituzioni e parti sociali, anche con la politica sarda presente al Congresso; questo è un primo passo per unire le forze e andare insieme in direzione di un patto sociale e di un’agenda sociale e di sviluppo condivisa. Perciò il Congresso della CISL sarda ha fortemente voluto e generosamente voluto offrire una proposta ampia e aperta di agenda sociale e di sviluppo, non con la bandiera della Cisl, una elaborazione offerta al dibattito delle parti sociali e delle istituzioni; un avanzamento culturale che ripropone, come alcuni decenni fa, una visione di società e dialogo sociale, dove istituzioni, corpi intermedi, intellettuali, insomma, tutte le forze positive dell’Isola si mettono insieme, per far germogliare la rinascita e lo sviluppo, recuperando il tempo perduto sia in termini di riforme e innovazione istituzionale, sia in termini di costruzione di una vera e propria rinascita strategica. Il secondo elemento è quello di tipo strategico, perché il congresso ha delineato e condiviso le priorità per la Sardegna. Ha messo in fila e assieme una serie di tematiche che costituiscono le priorità strategiche dell’azione sindacale. Una piattaforma operativa per i prossimi anni e per il medio periodo, che può ridare vigore e forza alla rinascita inclusiva e di equità sociale alla Sardegna, partendo dai territori dalle comunità e dai loro bisogni vecchi e nuovi, a partire dalla sanità, dall’energia e infrastrutture materiali e immateriali, delle varie diseconomie e delle politiche sociali e socio assistenziali. Sullo sfondo il tema dello spopolamento e della denatalità a cui si lega il tema delle competenze e del valore del lavoro. Il terzo elemento è di natura interna, perché la Cisl ha confermato la sua radice e vocazione di soggetto riformatore e responsabile, che con la partecipazione e col pragmatismo cerca di interpretare il suo ruolo di rappresentanza sociale per l’Isola, dando valore ai territori e al protagonismo dal basso. Si cammina verso il cambiamento e non lo si aspetta o subisce. Sempre sul fronte interno il con il congresso, la Cisl ha determinato una serie di opzioni di miglioramento e rafforzamento del suo agire, sia sul versante della comunicazione, con la nascita del nuovo sito web www.cislsardegna.it e anche della formazione, con il piano quadriennale della formazione, con una consapevolezza che il cambiamento deve essere agito; è una porta che si può aprire solo dall’interno. Con queste ragioni ideali e di proposta rinvigorite dal dibattito congressuale, prosegue con rinnovata motivazione e determinazione la costruzione delle trame del futuro, con il coraggio della partecipazione, per dare la Sardegna un futuro di giustizia sociale, inclusione e sviluppo radicato e diffuso. Il cammino prosegue con queste idee chiare e con strategie determinate.
LE PROPOSTE
“Un nuovo patto sociale per la Sardegna, un patto di sviluppo fondato su giustizia, inclusione, responsabilità condivisa”. È la proposta lanciata dal segretario uscente Pier Luigi Ledda, nel primo giorno del XIV Congresso della Cisl sarda, in corso fino a domani a Cagliari. Aprendo i lavori, con una lunga e dettagliata relazione, Ledda (candidato alla riconferma alla guida del sindacato) ha sottolineato la necessità, per la Sardegna, di cambiare rotta: “è tempo di riscatto – ha detto – ma possiamo invertire la rotta solo tutti insieme: Regione, organizzazioni sindacali, mondo datoriale. Servono alleanze vere e il contributo di tutti. Non possiamo aspettare che le cose cambino, ma dobbiamo essere il cambiamento”. La Cisl ha ricordato ancora il segretario, da mesi ha presentato proposte concrete alla Regione: “un’agenda condivisa, per affrontare con determinazione le sfide del presente e costruire una Sardegna più giusta, forte, autonoma. La nostra non è una terra da salvare, è una terra da liberare: dai ritardi, dai vincoli imposti, da una visione centralista che non ci rappresenta. La Sardegna ha risorse, idee, energie, ha una comunità che chiede solo di poter costruire il proprio futuro con dignità”.
LE PRIORITA’
Sono tre: lavoro, come diritto e opportunità; diritti, come base della cittadinanza e partecipazione come metodo. “Per cambiare rotta serve una governance che sappia ascoltare, decidere, realizzare – ha sottolineato ancora Ledda -. Con il Patto, rilanciamo il ruolo delle parti sociali come costruttori di futuro: con il Consiglio Strategico per lo Sviluppo Regionale e i Tavoli Permanenti nei territori, chiediamo alla Regione di passare dalle intenzioni ai fatti. Solo così la Sardegna può passare dalla potenzialità alla realtà, dalla frammentazione alla coesione. Senza una regia forte, anche le migliori strategie restano parole”. Alla prima giornata congressuale non ha voluto mancare la segretaria generale della Cisl nazionale, Daniela Fumarola. “Grazie a tutta la Cisl Sardegna, per il grande lavoro che porta avanti ogni giorno per rispondere ai bisogni di tanti lavoratori, pensionati, famiglie – ha detto nel suo intervento -. Un punto di riferimento solido e credibile in una terra difficile e straordinaria come la Sardegna, con la sua insularità che è storia, identità, orgoglio, ma anche fattore di diseconomie uniche, da compensare con adeguate politiche pubbliche. La condizione della Sardegna incide profondamente su infrastrutture, trasporti, servizi e competitività. Bisogna garantire pari diritti e opportunità rispetto al resto del Paese. In particolare, va assicurata una vera continuità territoriale, aerea e marittima, che risponda alle esigenze di cittadini e imprese sarde, colmando i ritardi nei collegamenti e nelle reti interne. Servono anche scelte strategiche anche sul piano energetico per superare la pesante asimmetria rispetto al resto del Paese, facendo leva anche su rinnovabili, idrogeno, combustibili verdi, biocarburanti, economie circolari”. “Occorre puntare sulle vocazioni produttive dell’economia sarda: artigianato, agroalimentare, turismo sostenibile, servizi alla persona e filiere della green economy. La transizione ecologica – ha detto ancora – non può tradursi in licenziamenti e desertificazione industriale: il Sulcis, Porto Torres e Sarroch devono diventare laboratori di rinascita sostenibile, riducendo l’impatto ambientale e creando nuovo sviluppo . Dobbiamo trasformare le criticità in una straordinaria spinta allo sviluppo. Non c’è che una via per la Cisl: costruire una grande alleanza per una nuova stagione concertativa sia a livello nazionale che regionale fondata sul protagonismo del mondo del lavoro e la corresponsabilità tra istituzioni, imprese e parti sociali”.
IN ALLEGATO - La relazione Congressuale - La Mozione Finale - Agenda di Sviluppo per la Sardegna