La Cisl Sardegna, con il segretario generale Pier Luigi Ledda, in Commissione Bilancio ha sottolineato la necessità di un’azione strutturata e coordinata tra Regione, istituzioni locali, imprese e parti sociali per affrontare le sfide economiche, sociali e territoriali dell’Isola. Il Programma Regionale di Sviluppo (PRS), la Legge di Stabilità e la Legge di Bilancio – ha detto Ledda – devono diventare strumenti operativi capaci di tradurre la programmazione in interventi concreti e misurabili.
“Il protocollo siglato segna una svolta importante per il rilancio industriale del Nord Sardegna e dell’intera isola, dopo anni di incertezze”. Così interviene il segretario generale della Cisl sarda, Pier Luigi Ledda, firmatario del documento che vede insieme la Regione, i Comuni di Sassari, Alghero e Porto Torres, la Città metropolitana di Sassari, i sindacati, il Consorzio industriale sassarese, Confindustria del Centro Nord Sardegna. “Un’intesa che, forse per la prima volta, vede tutte le istituzioni, le parti sociali, il mondo industriale unito per lo sviluppo e il lavoro: l’area industriale di Sassari e Porto Torres – sottolinea Ledda – ha tutte le caratteristiche per diventare un centro di sviluppo strategico per l’economia green e circolare, fondamentale per la transizione ecologica del Paese”. Per la Cisl è importante che “il futuro della Chimica Verde non sia separato dal tema delle bonifiche e della reindustrializzazione dell’area, ma è necessario un quadro chiaro degli interventi programmati da ENI, con un ruolo attivo del Governo Nazionale per garantire trasparenza e vincoli precisi sugli impegni dell’azienda. Il nostro impegno sarà quello di vigilare affinché gli investimenti promessi si traducano in occupazione stabile e crescita economica per il territorio”. Anche per il segretario generale della Cisl di Sassari, Sergio Mura, “ora è il momento della concretezza. Chiediamo che il Governo convochi al più presto la Cabina di Regia nazionale e che ENI rispetti gli impegni assunti. Il Nord Sardegna ha tutte le potenzialità per diventare un hub industriale strategico, ma servono certezze, tempi certi”.
Cagliari, 07 marzo 2025 – “Non era ciò che ci aspettavamo per risollevare le sorti della sanità pubblica sarda e confermiamo le perplessità e le preoccupazioni per l’ulteriore rinvio dell’approvazione della manovra finanziaria e del bilancio. A questo punto ci aspettiamo un’accelerata da parte di Giunta e Consiglio regionale, perché davvero i Sardi non possono più aspettare”. È il commento del segretario generale della Cisl, Pier Luigi Ledda, all’indomani dell’approvazione della riforma sanitaria in Consiglio regionale. “Ora il sistema sanità deve recuperare il tempo perso: sulle liste d’attesa, sugli organici carenti, sull’organizzazione ospedaliera e sui servizi territoriali. C’è tanto da fare e i commissari vanno nominati al più presto. Altrettanto rapidamente – prosegue Ledda – commissioni e Consiglio devono varare legge finanziaria e bilancio: l’esercizio provvisorio e la ridotta capacità di spesa stanno creando già adesso problemi a cittadini e imprese che, direttamente o indirettamente, attendono stanziamenti dalla Regione. Non ci stancheremo di ripetere – conclude il leader della Cisl sarda – che i problemi in campo e le sfide di questi tempi e della condizione sarda richiedono coraggio e visione”.
Daniela Fumarola, 58 anni, pugliese di Taranto, è la nuova Segretaria Generale della CIsl. Ad eleggerla, oggi a Roma, il Consiglio Generale della Confederazione dopo le dimissioni di Luigi Sbarra per raggiunti limiti di età. Confermata l’intera squadra di segreteria: Andrea Cuccello, Ignazio Ganga, Giorgio Graziani, Mattia Pirulli, Sauro Rossi. Nel suo discorso programmatico, la neo-segretaria ha voluto innanzitutto esprimere un profondo ringraziamento a Luigi Sbarra, richiamandone il ruolo di guida solida e determinata, capace in questi anni di rafforzare la CISL nella sua identità autonoma e riformista, di consolidare fortemente la base associativa, la capacità contrattuale e l’autorevolezza politica. “Abbiamo lavorato uniti, con il coraggio di chi sa che la strada giusta non è mai quella più facile”, ha sottolineato, ricordando come in questi anni la CIsl non abbia “mai avuto paura di navigare controvento, sfidando conservatorismi e immobilismi, da qualunque parte si presentassero. Anche questo mi fa dire che noi, la Cisl, abbiamo bisogno di Gigi Sbarra, della sua competenza, del suo cuore legato alla nostra organizzazione, della sua visione, della sua dedizione. Gli abbiamo chiesto di continuare il suo impegno, come Presidente della Fondazione Cisl Franco Marini.
Credo sia il modo migliore per “tenercelo stretto”, e dare a questa nuova realtà il vigore e la forza necessari a mantenere alta la memoria e la cultura sindacale, politica, istituzionale di un grande uomo come Franco.
E insieme, per dare valore e attualizzare quella politica di mediazione e di concertazione, quelle tante battaglie d’avanguardia combattute e vinte dalla nostra grande Confederazione”.
Fumarola ha posto al centro della sua analisi “l’autonomia sindacale, la corresponsabilità e il riformismo concreto: bussole che in questi anni ci hanno portato a risultati tangibili per i lavoratori, per i pensionati, per le persone che rappresentiamo”. La sfida è “rendere sempre più incisiva la presenza del mondo del lavoro ai tavoli di decisione, sia dove si deliberano le politiche aziendali, sia dove si decidono le strategie pubbliche di sviluppo”. Il sindacato deve essere protagonista del cambiamento, “rimboccandosi le maniche, senza restare fermo nella protesta sterile”. Il che “non vuol dire rinunciare al conflitto, ma credere prima di tutto nel confronto, rifiutando l’antagonismo ideologico”.
La leader ha posto l’accento su alcuni punti chiave. A cominciare dall’appello “per un’Europa più forte e unita”, che sappia superare nuovi miopi rigorismi e riformare il Patto di stabilità, che voglia rafforzare coesione sociale, integrazione politica ed economica, sovranità industriale ed energetica, transizioni tecnologiche socialmente sostenibili, difesa comune”. Va “confermato senza riserve il sostegno anche militare all’Ucraina verso una pace giusta che non può coincidere con l’umiliazione di un Paese sovrano aggredito dalla Russia imperialista di Putin”.
Guardando allo scenario internazionale e alle prime azioni dell’amministrazione Trump, Fumarola ha espresso preoccupazione per il ritorno di una logica di dazi e protezionismo. “Un mondo senza regole condivise, con guerre commerciali e barriere tariffarie, è un mondo più povero e meno sicuro”. Dura critica anche alle recenti dichiarazioni del Presidente Usa sulla crisi israelo-palestinese: “Agghiacciante anche solo parlare di deportazioni. Serve un forte impegno della comunità internazionale per un negoziato vero. L’obiettivo non può che essere due popoli, due Stati”. Partecipazione, redistribuzione e coesione le parole chiave su cui Fumarola ha posto enfasi nel descrivere la road map di riforme e investimenti che serve all’Italia. “Non può esserci crescita senza sicurezza sul lavoro – ha sottolineato la segretaria -. La nostra ossessione deve continuare ad essere quella di cancellare questa ignobile scia di sangue che sfregia i principi della Costituzione. Dobbiamo farlo insieme alle imprese a alle istituzioni, in una battaglia che deve unire il Paese”.
Il mercato del lavoro “dà segni importanti e positivi sotto il profilo quantitativo, anche se servono interventi forti per l’inclusione di donne e giovani. Dove restiamo più indietro “è negli aspetti qualitativi, nella capacità di esprimere alte qualifiche, alto valore aggiunto e quindi alta produttività e alti salari”.
Serve per questo “il più grande investimento di sempre sulle competenze, sulle politiche attive, sulla connessione di reti istituzionali e sussidiarie volte ad assicurare ad ogni persona in ogni momento sostegno al reddito, apprendimento continuo, orientamento nel mercato del lavoro”. Non è mettendo le lancette indietro di dieci anni che possiamo rispondere a problemi nuovi”, ha aggiunto in riferimento al referendum sul Jobs Act. “Al Governo chiediamo di aprire uno spazio di dialogo per un nuovo Statuto della persona nel mercato del lavoro.
C’è “da affrontare con determinazione una questione salariale, che non ammette demagogie”. La dinamica retributiva “va ancorata saldamente alle relazioni industriali, alla contrattazione nazionale e soprattutto decentrata, a modelli sempre più partecipativi”. Va contrastato il lavoro povero, i part-time involontari che affliggono soprattutto le donne, le derive dirigiste di chi propone interventi di legge inefficaci e dannosi”. Vanno abbassate le tasse sul ceto medio e popolare, rinnovati e innovati i contratti su modelli sempre più partecipativi”.
Anche in tal senso sarà fondamentale approvare velocemente la ”Legge Sbarra” sulla partecipazione dei lavoratori alla vita delle imprese: “L’appello della Cisl è alla più ampia convergenza parlamentare, un segnale bipartisan che non trasformi questa legge di civiltà in un terreno di battaglia ideologico e partitico”.
L’Italia ha poi bisogno “di politiche industriali che sostengano le filiere strategiche, incentivi i segmenti più innovativi, investa su una transizione ecologica e digitale dal volto umano, che salvaguardi produzione e occupazione”. Determinante in questo senso rilanciare risorse su ricerca e innovazione.
Ruolo chiave lo ha il Mezzogiorno, quale “leva strategica di sviluppo nazionale”. “Non ci sarà vera ripresa senza un duraturo risveglio produttivo e sociale del Sud, con investimenti strutturali, infrastrutture moderne e una battaglia senza tregua contro la criminalità organizzata.”
Occorre elevare le dotazioni su scuola, pubblico impiego, sanità, politiche sociali e per la famiglia, contrasto alla povertà economica, cognitiva e relazionale, sostegno alla terza età attiva e alla non autosufficienza.
La Cisl chiede poi al governo di “far ripartire il tavolo su una riforma delle pensioni che immetta nel sistema previdenziale elementi di flessibilità in uscita e di garanzia retributiva, specialmente per i giovani in regime contributivo”.
Su questi temi, a due giorni dalla ricorrenza dell’Accordo di San Valentino, Fumarola ha lanciato un appello per un nuovo Patto Sociale che dia la rotta a un cambiamento concertato: “Abbiamo bisogno di un Accordo della responsabilità tra Governo e soggetti sociali riformisti che definisca priorità strategiche comuni. Servono scelte coraggiose che diano speranza al futuro”.
“Il bando Nuove Rotte della Giunta regionale va nella direzione indicata da tempo dalla Cisl sarda: considerare trasporti e turismo in un’ottica di strettissima correlazione, con un approccio integrato che punti a trasformare le sfide infrastrutturali e turistiche dell’isola in opportunità concrete, con particolare attenzione ai collegamenti aerei, alla destagionalizzazione del turismo e all’integrazione delle filiere agroalimentari”. Lo afferma il segretario generale della Cisl, Pier Luigi Ledda, all’indomani dell’approvazione delle nuove 67 rotte, nazionali e internazionali, selezionate in base all’attrattività turistica. La Cisl rilancia le proposte presentate alla Giunta regionale nei mesi passati, partendo, sottolinea il segretario Ledda “dalla convinzione che, per sfruttare appieno le potenzialità della Sardegna, è necessario un modello che punti su diversificazione e destagionalizzazione dell’offerta turistica, che rafforzi la continuità territoriale e migliori le infrastrutture interne, potenziando i collegamenti aerei e marittimi con il continente e rendendo accessibili le aree interne, ricche di attrazioni ancora poco valorizzate”.
Sul fronte dei trasporti, “uno dei nodi centrali riguarda i collegamenti aerei, fondamentali per garantire l’accessibilità dell’isola ai mercati internazionali. Grazie agli investimenti previsti, si punta ad ampliare le rotte dirette verso destinazioni strategiche, tra cui Nord Europa e Nord America, con nuove opportunità per attrarre visitatori a elevata capacità di spesa. Le nuove strategie di sviluppo – secondo il sindacato – devono mirare a colmare questa lacuna, con l’obiettivo di aumentare la quota di turisti internazionali, che al momento rappresentano il 48% delle presenze, al di sotto della media nazionale, promuovere voli diretti verso hub strategici, incentivando l’arrivo di turisti nei periodi di spalla, in particolare nei mesi di primavera e autunno e migliorare l’integrazione tra aeroporti e trasporti interni, favorendo l’accesso anche alle destinazioni meno frequentate”. Ultima, ma non meno importante nella proposta del sindacato, è l’integrazione tra turismo e filiere agroalimentari locali, “come parte essenziale della strategia di sviluppo regionale: la valorizzazione dei prodotti locali, dalle eccellenze enogastronomiche agli agriturismi, può fare del turismo un veicolo per promuovere le economie locali e garantire uno sviluppo sostenibile e radicato nel territorio”.
Oggi la segreteria regionale della CISL sarda, con il Segretario Confederale Mirko Idili, in audizione in Commissione Sanità.
L’urgenza di azioni concrete, in tutto il territorio, per invertire la rotta e dare più efficienza e qualità al sistema sanitario sardo. Verrà consegnato alla Commissione un documento di analisi e proposta.