Domenica, 25 maggio 2025 10:34:14
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Sit-in della CISL domenica 25 maggio presso l’Ambasciata israeliana a Roma per invocare l’immediato cessate il fuoco a Gaza.
L’iniziativa, alla presenza della segretaria generale Daniela Fumarola, si svolgerà dalle ore 10.00 alle 12.00, in Piazzale Don Giovanni Minzoni, nei pressi dell’ambasciata israeliana, per invocare la fine delle ostilità, la ripresa di negoziati democratici, la liberazione di tutti gli ostaggi e la costruzione una pace giusta e duratura, che punti al traguardo di “due popoli, due Stati”. “Serve uno stop immediato alla violenza – ha dichiarato Fumarola – per fermare il disastro umanitario in corso, permettere l’ingresso degli aiuti internazionali e sostenere una popolazione stremata, composta da donne, bambini e civili innocenti che nulla hanno a che fare con il terrorismo di Hamas. Bisogna fermare le bombe e costruire le condizioni per una tregua nella quale la diplomazia internazionale possa finalmente agire.”

“La CISL ribadisce con forza la condanna del terrorismo e l’urgenza di una soluzione politica basata sul riconoscimento reciproco, sulla sicurezza per Israele e sul diritto del popolo palestinese a un futuro di dignità, diritti, libertà e autodeterminazione, con il pieno coinvolgimento dell’Autorità Nazionale Palestinese e delle istituzioni democratiche”.
“Al sit-in parteciperanno delegazioni delle federazioni Cisl per dare voce a chi crede nella libera convivenza, nella giustizia e nel dialogo, nel segno dei diritti umani e civili”.

La Segretaria Generale della Cisl Daniela Fumarola intervenuta al Congresso della Cisl Piemonte aveva sottolineato la necessità di un immediato cessate il fuoco a Gaza “per fermare il disastro umanitario, permettere l’ingresso degli aiuti internazionali, sostenere una popolazione in ginocchio che nulla ha a che fare con i terroristi di Hamas. La campagna militare di Netanyahu – aveva osservato la leader della Cisl – ha creato macerie indicibili, un numero enorme di vittime innocenti, isolato centinaia di migliaia di persone privandole di cibo e medicinali. Una impostazione assurda, atroce, che è riuscita a isolare Israele persino dopo gli orrori del 7 ottobre 2023. Bisogna subito fermare le armi, dare una possibilità ad una tregua umanitaria per consentire di salvare vite di bambini, donne, persone fragili, che non possono sostenere ancora questa situazione. Serve un intervento forte dell’Onu, dell’Europa, della comunità internazionale per porre fine a questa barbarie e costruire condizioni di dialogo e negoziato con rappresentanti democratici dell’Anp, per arrivare da un lato alla condanna e la messa al bando del terrorismo di Hamas e dall’altra alla ricostruzione di una base di dialogo pacifico e una convivenza che garantisca ad ogni persona diritti umani e civili per una prospettiva di pace duratura”, ha concluso.

“Serve una visione ampia e strutturata per garantire il diritto alla mobilità dei sardi”. È la posizione della Cisl sarda, espressa oggi nel corso dell’incontro tra l’Assessora Regionale dei Trasporti, Barbara Manca, e le organizzazioni sindacali.
“Gli aerei per i sardi sono l’equivalente dell’alta velocità: servono per lavorare, curarsi, studiare. La mobilità è un diritto, non un privilegio”, ha dichiarato Pier Luigi Ledda, segretario generale Cisl Sardegna. “L’Italia e l’Europa devono investire nella Sardegna come fanno per tutte le altre comunità: la condizione di insularità non può essere ignorata né lasciata ai margini.”

Per Claudia Camedda, segretaria generale Fit Cisl Sardegna, “è fondamentale lavorare sul prezzo medio dei voli in continuità, ma anche sulla qualità e sull’affidabilità del servizio. Non tutti i sardi vivono vicino agli aeroporti: servono soluzioni eque, pensate per tutta l’isola.”

Cisl Sarda e Fit Cisl Sardegna sottolineano l’importanza di una visione intermodale dei collegamenti, che metta in relazione aerei e navi e garantisca un sistema di trasporto integrato tra Sardegna, penisola e resto d’Europa. Porti, aeroporti e territori devono essere parte di una rete efficiente, connessa, moderna.
“Una nuova politica di inclusione da parte dell’Unione Europea deve garantire attenzione concreta alla condizione dell’insularità, traducendola in misure permanenti e strutturali, non in deroghe temporanee. La Sardegna – concludono Ledda e Camedda – ha diritto a essere collegata come ogni altra regione europea. È una questione di equità e cittadinanza.
L’Assemblea dei Soci dello IAL Sardegna ha nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione:

Presidente: Alberto Farina
Consiglieri: Sergio Salis e Roberto Demontis

Alberto Farina, sindacalista di lungo corso e di grande esperienza, è stato chiamato alla nuova responsabilità dopo aver lasciato lo scorso ottobre la guida della federazione regionale dei pensionati Cisl Sardegna.
Partecipazione, DanielaFumarola: “Con approvazione “Legge Sbarra” si scrive una pagina storica per il lavoro e la democrazia economica del nostro Paese”.

Firmato oggi l’accordo in Assessorato regionale del Lavoro per la concessione e il rinnovo degli ammortizzatori sociali in deroga per l’anno 2025, in favore delle lavoratrici e dei lavoratori in mobilità già dipendenti delle aziende che insistono nelle Aree di crisi riconosciute come complesse dalla vigente normativa nell’ambito del territorio della Regione Sardegna.
Le Segreterie Confederali CGIL – CISL – UIL hanno sottoscritto l’intesa che interesserà quasi 450 lavoratori. L’Assessorato ha precisato che, al fine di consentire agli operatori il caricamento dei dati, prevederà l’apertura dei termini per la presentazione delle istanze per li godimento del trattamento, per un periodo di 15 giorni, dalle ore 9.00 del 28 maggio 2025 sino ale ore 23.59 del 12 giugno 2025.
La CISL Sarda con la Segretaria Confederale Federica Tilocca esprime soddisfazione l’intesa e per la novità significativa che riguarda la copertura delle risorse per tutto l’anno, garanzia finanziaria che eviterà di dover fare accordi aggiuntivi di fine anno, come avvenuto negli esercizi precedenti. Per la Segretaria confederale Tilocca accanto alle risposta sulle politiche di sostegno al reddito devono muoversi in parallelo e con maggiore incisività ed efficacia politiche attive, investimenti e formazione, con azioni mirate allo sviluppo e all’implementazione delle competenze, a partire dalle zone di crisi dell’Isola.
“La Sardegna continua a pagare un prezzo troppo alto in termini di disoccupazione, precarietà e divari territoriali. O si cambia rotta, o l’isola rischia di restare indietro per un’intera generazione. La priorità assoluta è una: lavoro stabile e dignitoso per tutti. La politica la smetta con gli slogan e apra un confronto vero con chi rappresenta il lavoro.
Un appello che trova pieno riscontro nelle parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha recentemente richiamato istituzioni e parti sociali a un impegno concreto: “Non si può accettare che chi lavora resti povero.”
“Noi lo diciamo da anni – dichiara il Segretario Generale della CISL Sardegna, Pier Luigi Ledda – non basta lavorare per uscire dalla povertà. In Sardegna troppe persone hanno un impiego ma non riescono a vivere con dignità. Questo è inaccettabile.”È il messaggio rilanciato dalla CISL Sardegna all’indomani del Congresso regionale. Un invito alla responsabilità e alla visione: serve una strategia strutturata per occupazione, sviluppo sostenibile e coesione sociale”.

I NUMERI NON MENTONO
Occupazione generale: 55%, tra le più basse d’Italia – Occupazione femminile: ferma al 44% – Disoccupazione giovanile: oltre il 31%- Reddito medio da lavoro: circa 19.200 euro lordi annui, contro i 22.500 della media nazionale – Povertà relativa: colpisce il 22% delle famiglie sarde – Contratti pubblici non rinnovati: oltre 40.000 lavoratori in attesa tra sanità, enti locali e scuola

CINQUE EMERGENZE DA AFFRONTARE SUBITO

1.Contrattazione e salari
Abbiamo decine di migliaia di lavoratori pubblici con contratti scaduti da anni. Questo è un segnale di disinteresse grave da parte delle istituzioni”, denuncia Ledda. La crescita del costo della vita sta erodendo il potere d’acquisto di famiglie e pensionati. Servono rinnovi, risorse e giustizia salariale.

2. Giovani e donne fuori dal mercato del lavoro
Il tasso di NEET supera il 21%. Le donne subiscono il peso del lavoro di cura e del precariato.”Se non ripartiamo dal lavoro femminile e giovanile, lo spopolamento e la fuga dei talenti continueranno. Abbiamo bisogno di servizi, stabilità e opportunità vere.

3. Politiche attive del lavoro: serve un sistema che funzioni
La Sardegna ha bisogno di una rete capillare di servizi per l’impiego pubblici e qualificati. La CISL propone: – Rilancio dei Centri per l’Impiego con più personale, orientatori e strumenti digitali – Piano regionale per l’apprendimento permanente – Dote lavoro e voucher formativi legati ai fabbisogni reali delle imprese – Integrazione tra formazione professionale, transizione scuola-lavoro e politiche industriali – Investimenti strategici sugli ITS (Istituti Tecnici Superiori), come ponte diretto tra giovani, innovazione e imprese locali “Gli ITS e la formazione professionale sono una risorsa chiave – afferma Ledda – ma servono finanziamenti stabili, orientamento serio e una rete con le aziende del territorio. Non possiamo permetterci che restino una promessa mancata.

4. Transizione energetica senza lavoro? No, grazie
Siamo favorevoli alla transizione ecologica – afferma Ledda – ma dev’essere giusta, condivisa e generare occupazione. Basta impianti imposti dall’alto e progetti che arricchiscono pochi senza ricadute locali.

5. Sicurezza sul lavoro: una vera emergenza sociale
Nel 2024, in Sardegna si sono registrate 27 denunce di infortunio mortale. “Ogni morto sul lavoro è una sconfitta per tutti. Abbiamo chiesto e ottenuto il Protocollo di Buggerru. Ora va attuato, senza alibi.

UNA NUOVA AGENDA PER LO SVILUPPO: LAVORO, COMUNITÀ, PARTECIPAZIONE

La CISL rilancia il Patto per lo Sviluppo e il Lavoro – Agenda Sardegna con otto priorità condivise: – Occupazione stabile e qualificata – Sanità pubblica rafforzata-Transizione ecologica giusta – Industria e energia – Agricoltura e turismo perno del sistema economico – Infrastrutture moderne – Scuola, formazione e innovazione – Fondi europei usati con trasparenza e visione.

PRONTI ALLA MOBILITAZIONE

“La Sardegna ha tutto per essere protagonista – conclude Ledda – ma serve una politica che ascolti il lavoro e scelga con coraggio. Noi ci siamo. E se non arriveranno risposte, ci faremo sentire. Con determinazione e unità.” La Sardegna non può più aspettare. Il lavoro deve diventare la misura di ogni scelta politica. Non servono parole, servono risultati.La CISL Sardegna continuerà a fare la sua parte: con responsabilità, con proposte, con presenza nei luoghi reali della vita e del lavoro. Chiediamo alle istituzioni di fare lo stesso: ascoltare, agire, garantire. “Non vogliamo scontri, ma non accetteremo più il silenzio. Se le risposte non arriveranno, saremo pronti a mobilitarci. Insieme a chi lavora, a chi studia, a chi tiene viva la Sardegna ogni giorno.