Sabato, 14 giugno 2025 14:33:57
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“Accogliamo con favore l’annuncio della Regione sulla volontà di concludere il percorso sul DPCM energia, che rappresenta un passaggio fondamentale per la programmazione energetica della Sardegna. Tuttavia, rimangono molte ombre e forti incertezze su più fronti cruciali per il futuro industriale dell’Isola, ancor più dopo le ultime dichiarazioni dell’assessore Cani alla stampa”. Lo afferma il segretario generale della Cisl, Pier Luigi Ledda, intervenendo sulle principali vertenze industriali in Sardegna

Alla luce anche delle notizie confermate oggi dalla stampa, sulla proroga delle centrali a carbone di Fiume Santo e Portovesme almeno fino a giugno 2026, la CISL Sardegna rinnova il proprio “appello alla chiarezza e all’unità d’azione, esprimendo una preoccupazione forte per il futuro industriale dell’Isola, pur riconoscendo l’importanza di alcuni sviluppi positivi. La proroga delle centrali – sottolinea Ledda – evita un vuoto energetico insostenibile per l’Isola. È una decisione necessaria e condivisibile, ma è chiaro che non può essere un punto di arrivo. Ora servono certezze sui tempi della transizione, sul ruolo delle imprese locali e soprattutto sulle garanzie occupazionali”.

FIUME SANTO

La CISL ha accolto positivamente l’annuncio sulla prossima chiusura del DPCM energia, strumento essenziale per la pianificazione della transizione sarda. Tuttavia, resta il nodo del riconoscimento formale della centralità strategica di Fiume Santo, che – come confermato dal Ministero – non sarà inserita come “strategica” nel testo, nonostante il suo ruolo chiave nel garantire la stabilità del sistema elettrico regionale fino al pieno dispiegamento del Tyrrhenian Link (atteso entro il 2028). “Va riconosciuto che il DPCM, pur senza usare il termine ‘strategica’, apre alla valorizzazione della centrale di Fiume Santo nella programmazione energetica regionale. È un passaggio importante, ma servono atti concreti e una linea chiara sul futuro dello stabilimento e sulle implicazioni occupazionali,” ha commentato la CISL.

CHIMICA VERDE

Il sindacato richiama l’attenzione anche sul progetto di chimica verde a Porto Torres, su cui – nonostante annunci e prime risorse infrastrutturali – non si intravedono ancora piani industriali concreti, né impegni vincolanti da parte degli attori industriali. “Il nord-ovest sardo è strategico, come riconosciuto dallo stesso Assessore Cani. Ma per esserlo davvero, serve che agli annunci seguano investimenti produttivi e nuovi posti di lavoro. Sulle nuove infrastrutture a Porto Torres non possiamo permetterci di restare al palo,” ha sottolineato la CISL.

VERTENZE SULCIS

Resta alta l’allerta sindacale sulle vertenze Portovesme Srl e Sider Alloys, dove proseguono ipotesi parallele e interlocuzioni informali senza esiti concreti. In particolare: Sider Alloys: tra l’attuale proprietà, ancora sostenuta da un pool di banche, e un ipotetico nuovo investitore greco, che però non ha ancora presentato un piano industriale strutturato; Portovesme Srl: si parla di una possibile nuova cordata, ma nessuna certezza sugli interlocutori, né sugli impegni industriali reali. “Serve trasparenza e un confronto vero con il governo. Troppe ipotesi, zero decisioni. È urgente che sia chiaro chi investe, con quali risorse, in quali tempi e con quali ricadute sull’occupazione,” ha affermato il segretario. Su Euroallumina, invece, la CISL riconosce positivamente l’imminente invio del DPCM al Consiglio dei Ministri, ma ribadisce l’urgenza di sbloccare la situazione dei beni congelati e di definire una roadmap certa per la ripartenza dello stabilimento. “Ci sono tutti gli elementi per chiudere il DPCM. Ma senza la riattivazione reale dell’impianto, con il supporto del governo sul piano internazionale, resteremo fermi al palo,” ha spiegato la CISL.

PATTO UNITARIO

La CISL rilancia infine la proposta di un patto unitario tra Regione, sindacati e governo, che dia finalmente stabilità e prospettive a lungo termine al sistema industriale sardo.
“Non possiamo continuare con una gestione disordinata delle crisi. Serve un progetto, serve una direzione, serve responsabilità comune. Il lavoro in Sardegna non può più aspettare”, conclude il segretario Cisl.


Il 3 giugno u.s., la Segreteria Regionale della CISL Sardegna è stata audita presso la Commissione competente del Consiglio Regionale in merito alle tre proposte di legge, attualmente in discussione, sul tema dell’intelligenza artificiale (IA). Durante l’intervento, la CISL ha espresso una posizione costruttiva e orientata a favorire una transizione tecnologica giusta, inclusiva e partecipata, con una forte attenzione agli impatti sull’occupazione, sui diritti e sulla qualità del lavoro.

In sintesi, sono stati presentati i seguenti contributi:
1. Valutazione comparata dei tre progetti di legge:
o PL 081: approccio burocratico, rischi di duplicazione e scarsa partecipazione degli stakeholder.
o PL 075: proposta completa e strategica, ma complessa nella governance.
o PL 016: impianto snello ma povero di strumenti e misure per il tessuto produttivo e formativo.

2. Proposta unificata CISL:
o Integrazione degli elementi migliori dei tre testi con una visione sociale, partecipata e umanocentrica.
o Introduzione di elementi qualificanti:
▪ Partecipazione formale delle parti sociali nella governance dell’IA.
▪ Osservatorio “IA e lavoro” per il monitoraggio dell’impatto occupazionale.
▪ Vincolo del 30% dei fondi alla formazione e alla riqualificazione.
▪ Ruolo attivo di CAF, Patronati e agenzie formative nella transizione digitale.
▪ Codice etico regionale sull’uso dell’IA nella PA.

3. Posizione politica CISL:
o Apertura all’innovazione, ma nel rispetto dei principi di trasparenza, equità, partecipazione e
coesione sociale.
o Richiesta di un confronto continuo nel percorso legislativo e attuativo.

“Accogliamo con favore l’annuncio della Regione sulla volontà di concludere il percorso sul DPCM energia, che rappresenta un passaggio fondamentale per la programmazione energetica della Sardegna. Tuttavia, rimangono molte ombre e forti incertezze su più fronti cruciali per il futuro industriale dell’Isola”. È il commento del segretario generale della Cisl, Pier Luigi Ledda, al termine dell’incontro tra le organizzazioni sindacali l’assessore regionale all’Industria, Emanuele Cani, convocato per fare il punto sullo stato delle principali vertenze industriali in Sardegna.

La CISL sottolinea l’urgenza di un chiarimento istituzionale sul ruolo strategico della centrale di Fiume Santo, che, secondo quanto riportato, non sarà formalmente definita come tale nel testo finale del DPCM. Tuttavia, afferma Ledda “va valutato positivamente che il DPCM, pur senza un riconoscimento formale di strategicità, apre comunque alla valorizzazione della centrale di Fiume Santo all’interno della politica energetica regionale, lasciando spazio per un suo utilizzo nella fase di transizione.

La Regione giustamente insiste nel considerare Fiume Santo un’infrastruttura strategica per il sistema elettrico sardo – sottolinea il leader della Cisl sarda -. La mancata definizione in tal senso resta un limite, ma è significativo che nel DPCM emerga un’apertura alla valorizzazione della centrale. Su questo serve ora una forte azione politica e tecnica congiunta”.

Analoga attesa e preoccupazione riguarda il tema della chimica verde a Porto Torres, dove – nonostante alcune attività avviate – non si registrano ancora sviluppi concreti o piani industriali definiti da parte degli attori coinvolti. Nel corso dell’incontro, è stato confermato che per Portovesme Srl e Sider Alloys restano in campo scenari incerti e interlocuzioni ancora in fase iniziale, spesso su binari paralleli e poco trasparenti.

“Non possiamo accettare il continuo rimpallo tra due ipotesi su Sider Alloys, da una parte l’attuale proprietà ancora sostenuta dal Governo e da un pool di banche con ingenti risorse, dall’altra un potenziale investitore greco di cui ancora non si conoscono i piani reali. La stessa incertezza regna su Portovesme Srl. Serve trasparenza, chiarezza e un cronoprogramma serio,” ha detto il segretario. Su Eurallumina, pur registrando positivamente l’annuncio della trasmissione imminente del DPCM al Consiglio dei ministri, la CISL chiede massima attenzione sulla questione dello scongelamento dei beni e sulla tempistica di ripresa operativa dello stabilimento. “Occorre un impegno forte e immediato del governo anche a livello diplomatico per risolvere l’impasse internazionale che blocca la ripartenza dell’attività”, ha aggiunto Ledda. Durante il confronto con l’Assessore Cani, è stata condivisa tra Regione e organizzazioni sindacali la necessità di un incontro urgente con il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, per fare il punto complessivo sul quadro industriale sardo. “Serve una sede istituzionale chiara dove affrontare in modo organico tutte le criticità, dalla chimica alla metallurgia, fino alla riconversione energetica. La convocazione di un tavolo nazionale è ormai improrogabile,” ha ribadito il segretario Cisl, per il quale “è necessaria una posizione unitaria e convergente tra Regione e parti sociali, da portare al tavolo nazionale in modo coeso. Non possiamo continuare con una gestione frammentata e disordinata delle crisi industriali. Serve una regia chiara, unitaria, e una visione per il futuro del lavoro in Sardegna,” ha concluso il Pier Luigi Ledda.
Oggi la Segreteria Regionale della CISL Sardegna, con il Segretario Confederale Mirko Idili, ha presentato, in audizione presso la II Commissione del Consiglio Regionale, il documento di proposta “Verso un Sistema Educativo Integrato per la Sardegna”.
Obiettivo dell’intervento è stato offrire un contributo strategico per il superamento della frammentazione del sistema educativo regionale, auspicando una riforma organica e condivisa, capace di coniugare qualità, equità e sviluppo.

I principali contenuti del documento presentato sono i seguenti:
– Analisi critica del contesto regionale
– Alta dispersione scolastica (17,6%), disoccupazione giovanile (32,4%) e bassa quota di laureati
– Disparità territoriali, povertà educative, carenze strutturali e digital divide

Visione proposta dalla CISL Sardegna:
– Istituzione di un Sistema Educativo Integrato Sardo che superi la dicotomia tra istruzione e formazione
– Valorizzazione dei territori, centralità della persona, pari dignità dei percorsi (liceali, tecnici, professionali)
– Promozione dell’educazione come leva per coesione sociale, crescita e cittadinanza attiva
– Collaborazione attiva nella costruzione di un patto educativo per la Sardegna, coerente con l’Agenda 2030 e il Pilastro europeo dei diritti sociali

Si è concluso con una sintesi di elevato valore etico e sociale, in una chiava di lettura pragrmatica e partecipartiva, il Convegno Microcredito e Sviluppo.
“Abbiamo dimostrato che quando si parte dalle persone e si lavora con serietà, la speranza può diventare progetto.” Così Pier Luigi Ledda, segretario generale della CISL Sardegna, ha chiuso i lavori della giornata dedicata a Credito e sviluppo, organizzata oggi a Cagliari dalla CISL regionale e da ANOLF Sardegna. Al centro dell’iniziativa: il microcredito come leva di emancipazione, accompagnamento e fiducia, ma anche come simbolo di un nuovo modo di pensare la finanza: meno distante, meno selettiva, più orientata alle persone e ai territori.

“La CISL – ha detto Ledda – non si accontenta di difendere. Costruisce. Costruisce alleanze, percorsi, strumenti per rendere l’accesso al credito una questione di giustizia sociale. E rilancia: servono Patti territoriali per la finanza dello sviluppo, una regia pubblica forte e una visione partecipata delle politiche creditizie”. Federica Tilocca, segretaria regionale CISL Sardegna, ha sottolineato come la finanza non possa essere neutra. “Deve essere orientata, deve aiutare a tenere insieme crescita, lavoro, diritti. Questa giornata è solo l’inizio: vogliamo attivare sportelli, formare, accompagnare, essere presenti dove c’è bisogno di prossimità e visione”.
Genet Woldu Keflay, presidente di ANOLF Sardegna, ha aggiunto: “Abbiamo ascoltato storie di riscatto e di impresa. Ecco il nostro compito: far sì che chi arriva in Sardegna con un sogno, trovi strumenti per realizzarlo. Il microcredito è uno di questi. Ma serve una comunità che accompagna.”

Autonomia non è un privilegio. È un diritto. Ed è responsabilità.
La Sardegna deve tornare protagonista del proprio futuro.

L’autonomia e la specialità non possono restare parole vuote: devono diventare strumenti concreti per costruire politiche su misura, valorizzare le nostre risorse e mettere al centro lavoro, coesione e sviluppo.
Solo con visione strategica e responsabilità possiamo offrire opportunità vere alle generazioni presenti e future.

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