“Direzione Futuro” è lo slogan concreto e partecipativo che identifica il Congresso della CISL Nuorse, una struttura della CISL sarda in crescita.
Dopo Sassari e l’Ogliastra, prosegue il percorso dei Congressi confederali territoriali della CISL sarda, con lo sguardo al 28-29 Aprile, data in cui si svolgerà il Congresso Regionale a Cagliari
Anche la CISL di Nuoro consegnerà le sue specificità, proposte e riflessioni, che contribuiranno a costruire la linea e l’agire della CISL sarda.
Un territorio quello di Nuoro che ha forti aspettative dal tema dell’Einstein Telescope, con i veri risvolti di sviluppo innovazione e crescita complessiva, per il territorio e per la Sardegna.
Una CISL che ha idee chiare di sviluppo e rinascita, puntando a settori ben precisi e al valore della persona, iniziando dalle infrastrutture sociali e materiali e puntanti al valore delle risorse naturali.
Un sindacato radicato e di prossimità sceglie di stare sul territorio per ascoltare e agire, per rendere viva la partecipazione in una sfida che vuole essere innovativa e inclusiva.
Una volontà di tante comunità che devono trovare sintesi attorno ai grandi temi, la cultura l’istruzione come basi per rigenerare il tessuto sociale e produttivo, partendo dalle persone e dai vecchi e nuovi bisogni, come la sanità e le infrastrutture che sono ancora troppo carenti.
E valorizzare e promuovere l’unicità dei territori dell’Isola, rendendoli attrattivi e inclusivi.
Maria Luisa Ariu, Segretaria Generale della Ust Nuorese introdurrà i lavori, che verranno conclusi, dopo il dibattito, dal Segretario Nazionale Confederale Andrea Cuccello.
Atteso per fine mattinata l’intervento di Pier Luigi Ledda leader della CISL sarda.
Congresso della CISL di Nuoro. La relazione della Segretaria Generale Maria Luisa Ariu focalizza al meglio i contrasti di un territorio che non si piange addosso ma vuole rigenerarsi. Non solo l’ET di Sos Enattos che è sicuramente un driver di futuro per Nuoro e per l’Isola, ma anche una serie di azioni concrete per sviluppo crescita tenuta dei servizi, infrastrutture materiali e immateriali.
Come ha detto Maria Luisa “dobbiamo abbracciare la complessità ed essere concretamente protagonisti, farcela tutti insieme”. Alla fine della relazione per suggellare io movimento di insieme, partecipato e armonioso un piccolo fisarmonicista ha suonato per i suoi coetanei che hanno ballato una “Ballu Tundu”.
L’Intervento di Andrea Cuccello, Segretario Confederale Cisl ha dato un contributo autorevole e di profondità che declina il valore della partecipazione del dialogo sociale con un filo comune tra i vari livelli.
“L’azione della CISL passa dai territori. Partecipazione e responsabilità sono la stella polare dell’agire sindacale che nasce e si rigenera sui territori.
Dobbiamo gestire le transizioni e scommettere sul cambiamento, partendo dalle persone e dai territori, dalle periferie che scommettono sul futuro in termini pragmatici e responsabili.
Andrea Cuccello ha chiuso con una frase di Ezio Tarantelli che sottolineava il senso riformista e anticipatore della CISL rispetto ai cambiamenti.
Presente la Segretaria generale nazionale FEMCA Nora Garofalo e Marco Nappi Segretario Regionale FEMCA col il gruppo dirigente Territoriale, il Segretario generale Usr Sardegna Pier Luigi Ledda e i segretari generali territoriali di Nuoro Maria Luisa Ariu, Sergio Mura di Sassari e Bruno Brandano di OLBIA. Tutta la CISL a sostegno di una grande iniziativa di sviluppo e di futuro concreto per la Sardegna e il Paese.
La Cisl di Nuoro esprime soddisfazione per l’evolversi del percorso verso la realizzazione di una tratta ferroviaria che confidiamo possa questa volta davvero portarci ad uscire almeno in parte dall’isolamento che in troppi si erano ormai abituati a tollerare come normale.
La recente presentazione al Ministero dei trasporti del piano di prefattibilità da parte di RFI analizza concretamente le possibilità di realizzazione di un collegamento che riteniamo debba innanzitutto avere la caratteristica di contrarsi entro il tempo di mezz’ora, così da renderlo obiettivamente competitivo rispetto ad altre forme di mobilità oggi necessariamente utilizzate in uscita e in ingresso verso il nostro territorio provinciale.
Che il piano sia stato presentato in piena campagna elettorale regionale risulta comunque utile anche per valutare l’interesse dei candidati nei confronti di una infrastruttura che riteniamo fondamentale e imprescindibile per lo sviluppo di questo territorio, ma che alcuni considerano ancora esclusivamente
un costo e non un investimento.
La connessione agli altri capoluoghi dell’Isola e agli scali portuali e aeroportuali non sarebbe vantaggio di poco conto sia durante la fase di realizzazione (si pensi ai cantieri e al movimento lavorativo che si creerebbe) sia considerando i riflessi economici per le famiglie che potranno risparmiare per la mobilità interna che avrebbe, oltretutto, il vantaggio collettivo di un ridotto impatto ambientale nell’ottica dell’auspicata svolta green anche in ambito trasporti.
Dalla scorsa estate assistiamo al compiersi di una serie di azioni non più fumose o futuribili, ma molto concrete, come mai prima. Queste sono state sollecitate dalla determinazione in particolare di alcuni attori istituzionali e sociali del territorio, ma che finalmente hanno trovato ascolto attento in chi oggi ha iniziato a progettare e finanziare questa fondamentale infrastruttura. Queste azioni hanno rianimato la fiducia nel poter garantire alle future generazioni e a quelle attuali che invecchieranno, un servizio fondamentale per favorire la permanenza in questo territorio, la mobilità e l’economia locali, ma anche per prepararsi allo sviluppo in prospettiva della realizzazione dell’Einstein Telescope a Sos Enattos.
Senza poter entrare nel merito degli aspetti di fattibilità presentati al tavolo tecnico e a noi non noti, ma che parrebbero attualmente propendere per il nuovo percorso Nuoro-Abbasanta, innanzitutto per la maggiore adesione agli attuali standard di sicurezza ma anche per la maggiore velocità raggiungibile su tratti meno difficili da tracciare linearmente, consideriamo che l’intera provincia potrebbe trarre vantaggio dallo sviluppo ferroviario su quella tratta, poiché estenderebbe l’accessibilità alla strada ferrata anche alla zona industriale di Ottana e ai cittadini provenienti dalle zone montane che potrebbero confluire su quella zona. Ovviamente questa infrastruttura dovrebbe essere complementare all’attuale linea Nuoro-Macomer, che dovrà essere migliorata anch’essa in termini di sicurezza e fruibilità così curando di non danneggiare i residenti e le attività economiche della zona del Marghine, pure ripristinando la movimentazione ferroviaria delle merci, oggi abbandonata. Certamente la rapidità nella scelta e nel concreto avvio dell’infrastruttura che sarà individuata come migliore non risulta ininfluente, quindi attendiamo fiduciosi che il cammino prosegua spedito anche dopo il periodo elettorale perché questa provincia ha già perso troppi treni e non può permettere ulteriori rallentamenti alle sue possibilità di sviluppo.
Della grande necessità di attenzionare il cosiddetto “Progetto ET” la Cisl ne è così cosciente da avere elevato l’iniziativa odierna a livello regionale.
Il mondo della ricerca italiana punta ad aggiudicarsi il privilegio di ospitare un gigantesco rilevatore sotterraneo di terza generazione per lo studio delle onde gravitazionali cui è stato dato il nome di Einstein Telescope, strumento ad altissima sensibilità che contribuirà in modo decisivo a migliorare la nostra conoscenza dell’universo e dei processi fisici che lo governano.
Per questa grande infrastruttura gli scienziati hanno individuato un sito con caratteristiche tecniche straordinariamente favorevoli, quello di Sos Enattos, e grazie alla costruzione del laboratorio sotterraneo Sar-Grav, che ospita l’esperimento Archimedes (e qui ne approfitto per salutare il prof. Enrico Calloni,che ne è ideatore e responsabile, e che abbiamo oggi come gradito ospite), finanziato dall’Istituto nazionale di fisica nucleare, lo sta dimostrando con una dettagliata caratterizzazione del territorio.
Oggi a questo ascolto dell’Universo si provvede già con due rilevatori situati negli Stati Uniti, con uno in Germania e un altro, Virgo, vicino a Pisa, ma quello che si vuole costruire nei pressi della vecchia miniera metallifera ormai dismessa di Lula consentirà di ascoltare un volume dell’universo 1000 volte superiore grazie alla sua altissima sensibilità. Ecco perché sarà necessario collocarlo ad una profondità di circa 200 metri, in una zona dove domina il silenzio e dove è possibile scavare grandi caverne poco soggette alla presenza di acqua sotterranea. Ed ecco perché la zona in cui ci troviamo, classificata come uno dei luoghi più silenziosi della terra anche per l’assenza pressoché totale di attività sismica, la ridotta presenza di attività umana, e per il fatto che vi sia presente un complesso minerario gestito dall’IGEA (società in house della Regione) rappresenta il luogo ideale per l’allocazione dell’osservatorio che arriverebbe ad essere un po’ l’equivalente del CERN di Ginevra.