Lunedì, 07 luglio 2025 06:30:00
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Conferenza Regionale dell’Immigrazione: l’intervento della Cisl Sarda

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Il Segretario Generale della Cisl Sarda Pier Luigi Ledda interviene oggi alla Conferenza regionale dell’Immigrazione, in corso di svolgimento a Olbia.
“I migranti non sono un problema da gestire, ma persone da valorizzare. La Cisl, con l’Anolf, la nostra associazione di volontariato fondata da lavoratori italiani e stranieri, lo sostiene con forza da tempo: è essenziale riconoscere il valore reale dei lavoratori migranti, già oggi fondamentali in tanti settori chiave della nostra economia, dall’agricoltura all’edilizia, al turismo, alla cura alla persona”.
LA REALTA’ SARDA
“Dopo aver analizzato la situazione demografica dell’Isola e ciò che ne consegue (“partiamo da un dato innegabile, la Sardegna è oggi la regione con il più basso tasso di natalità d’Italia. In dieci anni abbiamo perso oltre 70.000 residenti. Il PIL cala perché cala l’energia sociale, la densità produttiva e il lavoro vivo nei territori) meno persone significa meno forza lavoro, meno consumi, meno entrate fiscali, meno servizi pubblici sostenibili. Il sistema produttivo si restringe, l’economia perde capacità di crescere. Il ruolo dei lavoratori migranti, per la Cisl è una realtà già presente. Senza il loro apporto quotidiano, molte imprese sarebbero costrette a ridurre l’attività o addirittura a chiudere. Parliamo di persone che lavorano, versano contributi, affittano case, mandano i figli a scuola e contribuiscono concretamente al PIL regionale. Non si tratta, quindi, “di ospiti temporanei, ma di parte della nostra comunità produttiva e sociale”.
LE CRITICITA’: IL DECRETO FLUSSI
“A fronte di una presenza consolidata, per la Cisl il decreto flussi, che dovrebbe regolare in modo ordinato e legale l’ingresso dei lavoratori stranieri, “è oggi un meccanismo burocratico, rigido e scollegato dai reali bisogni del territorio. Le quote non rispecchiano i fabbisogni, i tempi sono incompatibili con quelli delle imprese, e spesso il risultato è che le persone restano bloccate, invisibili, o finiscono in circuiti irregolari. Serve una programmazione vera, fondata su dati aggiornati e sul confronto con chi il territorio lo conosce: Regioni, parti sociali, imprese, organizzazioni del lavoro devono avere un ruolo attivo, non si può programmare i flussi da Roma, ignorando la realtà dei territori”.
INSERIMENTO
“Deve essere efficace, basato sulla valutazione delle competenze, allineato ai bisogni reali delle imprese, basato su percorsi professionali dignitosi, stabili e regolari. Non si tratta di tappare i buchi con manodopera generica, ma di valorizzare persone, che devono essere tutelate, accompagnate e messe nelle condizioni di restare nel sistema lavoro con continuità e dignità. Ciò che Anolf Sardegna fa da anni, anche con progetti di microcredito per l’avvio di piccole attività imprenditoriali, la creazione di cooperative di servizi, il rafforzamento di competenze professionali attraverso l’autoimpiego”.
Nel suo intervento Pier Luigi Ledda ha parlato anche delle lungaggini burocratiche per il rinnovo dei permessi di soggiorno, dell’inclusione abitativa, della necessità di organizzare corsi di lingua italiana funzionale al lavoro, la formazione professionale nei settori dove mancano competenze, la possibilità di riqualificazione per valorizzare competenze già acquisite altrove.
“In una Sardegna che invecchia, si svuota e rallenta – ha concluso il segretario della Cisl sarda -, il lavoro dei migranti non è una minaccia, ma una risorsa da governare, valorizzare e integrare. Non basta accogliere, serve costruire integrazione. Servono visione e coraggio”.