Mercoledì, 05 novembre 2025 11:07:08
Cisl Sardegna / In Evidenza / ECONOMIA: LEDDA (CISL), “IL MERCATO MIGLIORA NEI NUMERI, MA RESTA FRAGILE NEI FONDAMENTALI. IN SARDEGNA SERVE UN PATTO SU SVILUPPO, LAVORO E FORMAZIONE”

ECONOMIA: LEDDA (CISL), “IL MERCATO MIGLIORA NEI NUMERI, MA RESTA FRAGILE NEI FONDAMENTALI. IN SARDEGNA SERVE UN PATTO SU SVILUPPO, LAVORO E FORMAZIONE”

Contenuti da scaricare
“I dati diffusi dalla Banca d’Italia (incremento dell’economia sarda dello 0,7% nel primo semestre del 2025), come anche i dati nazionali sull’occupazione sono positivi, ma raccontano solo una parte della storia. Per capire davvero il mercato del lavoro di oggi, in particolare, non basta dire che va meglio o va peggio: dobbiamo guardare alle forze profonde che lo stanno trasformando”. E’ il commento del segretario generale della Cisl, Pier Luigi Ledda, che commenta i dati pubblicati nei giorni scorsi, con un focus particolare sugli occupati (ultima rilevazione ISTAT). “Si conferma un incremento in Sardegna di circa 6mila occupati su base annua e un tasso di occupazione salito al 57,7%, con una riduzione della disoccupazione all’8,3%. Sono segnali incoraggianti, che indicano una Sardegna in lento recupero, ma ancora con grandi squilibri interni tra aree urbane e zone interne, tra uomini e donne, tra giovani e over 50. Il mercato del lavoro sardo sta cambiando, ma senza politiche mirate rischia di crescere in modo diseguale.”
I dati sul mercato del lavoro per Ledda “vanno letti con prudenza: cresce soprattutto l’occupazione degli over 50, mentre i giovani qualificati faticano a entrare. In sanità, turismo, servizi, ICT e comparto artigiano ci sono posti vacanti che non si riescono a coprire”. La distanza tra la Sardegna e la media nazionale, inoltre, resta ancora ampia e riflette un ritardo strutturale: il tasso di occupazione sardo (57,7%) è di oltre 4 punti inferiore alla media italiana (61,9%), e addirittura di 10 rispetto al Nord; il tasso di disoccupazione, pur in netto miglioramento, è superiore di più di due punti rispetto alla media del Paese (8,3% contro 6,1%); il tasso di inattività resta tra i più alti d’Italia (quasi 37% contro il 33% nazionale); la quota di giovani NEET (19,6%) è ancora più alta della media nazionale (15,2%); i salari medi si mantengono più bassi di circa il 10–12% rispetto alla media nazionale.

“Il rischio – osserva Ledda – è che la Sardegna migliori in termini assoluti, ma non riduca il divario relativo con il resto del Paese. Senza una politica industriale e formativa mirata, rischiamo di crescere più lentamente e di lasciare indietro intere aree interne e generazioni di giovani qualificati.”

LE PRIORITÀ PER LA SARDEGNA

Per la CISL Sardegna è il momento di costruire un vero “Patto per lo Sviluppo, il Lavoro e la Formazione”, da collegare strettamente a quella che abbiamo definito Agenda Sardegna e alle modifiche di bilancio regionale. “Un patto – sottolinea il segretario della Cisl – non solo programmatico ma operativo, che unisca istituzioni, imprese, sindacati, università, enti di formazione e mondo della ricerca, per affrontare con strumenti concreti i tre grandi fattori di cambiamento – globalizzazione, transizione demografica e rivoluzione tecnologica”.

LETTERA APERTA ALLA PRESIDENTE TODDE

La Cisl Sardegna, con una lettera aperta alla Presidente della Regione, Alessandra Todde, chiede che si apra subito un confronto strutturato con le parti sociali “per condividere un percorso operativo sul Patto. La Sardegna ha bisogno di una visione comune e di una regia unitaria e per questo chiediamo alla Presidente di dare il segnale politico e istituzionale di un cambio di passo, con il coinvolgimento pieno delle forze sociali. È il momento di passare dalle parole agli strumenti e dalle strategie alle decisioni”.


Condividi L'articolo
Facebook
WhatsApp
X