Lunedì, 12 maggio 2025 09:29:27
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Audizione della Cisl Sarda in Commissione Bilancio

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La Cisl Sardegna, con il segretario generale Pier Luigi Ledda, in Commissione Bilancio ha sottolineato la necessità di un’azione strutturata e coordinata tra Regione, istituzioni locali, imprese e parti sociali per affrontare le sfide economiche, sociali e territoriali dell’Isola. Il Programma Regionale di Sviluppo (PRS), la Legge di Stabilità e la Legge di Bilancio – ha detto Ledda – devono diventare strumenti operativi capaci di tradurre la programmazione in interventi concreti e misurabili.
LE PROPOSTE
1. Un Patto per la Coesione Sociale e lo Sviluppo
  • Creazione di una cabina di regia permanente tra Regione, parti sociali e rappresentanze economiche per monitorare e indirizzare le politiche di sviluppo.
  • Integrazione tra politiche industriali, sanitarie, del lavoro e sociali, per garantire un approccio sinergico e rispondere in modo efficace ai bisogni della popolazione.
  • Definizione di azioni coordinate tra Comuni e Provincia per ottimizzare l’uso delle risorse e garantire una pianificazione più efficiente.
  2. Investimenti strategici nelle infrastrutture e nella mobilità
  • Sblocco e accelerazione dei progetti infrastrutturali finanziati con il PNRR e fondi europei, con particolare attenzione a trasporti, energia e digitalizzazione.
  • Potenziamento della rete ferroviaria e del trasporto pubblico locale, per ridurre i costi e migliorare la qualità della mobilità interna e verso il continente.
  • Creazione di una dorsale energetica sostenibile, bilanciando investimenti in metano, rinnovabili e idrogeno verde per ridurre la dipendenza dall’esterno.
  3. Un modello di sviluppo sostenibile e inclusivo
  • Promozione di un turismo destagionalizzato e legato alle specificità culturali e ambientali dell’Isola.
  • Incentivi all’agricoltura innovativa, con maggiore valorizzazione delle produzioni locali e certificazioni di qualità.
  • Sostegno all’artigianato e alle microimprese, per favorire l’occupazione e il mantenimento delle tradizioni produttive sarde.
  4. Una sanità equa e accessibile per tutti i cittadini
  •  Potenziamento della sanità territoriale, con più investimenti nelle Case della Salute, nell’assistenza domiciliare e nella telemedicina.
  • Riduzione delle liste d’attesa attraverso un piano straordinario di prestazioni aggiuntive e maggiore efficienza dei sistemi di prenotazione.
  • Miglioramento delle strutture ospedaliere, con investimenti mirati nei presidi più critici e nuove assunzioni di personale medico e infermieristico.
  5. Contrastare lo spopolamento e sostenere la natalità
  • Incentivi per la residenzialità nelle aree interne, con politiche di sostegno alla casa e ai servizi essenziali.
  • Maggiori fondi per asili nido, servizi per l’infanzia e conciliazione lavoro-famiglia, per sostenere le giovani coppie e ridurre la crisi demografica.
  • Piani di reindustrializzazione e sviluppo territoriale, con incentivi per attrarre imprese nei piccoli centri e creare nuove opportunità occupazionali.
  6. Un mercato del lavoro più inclusivo e sicuro
  • Potenziamento delle politiche attive del lavoro, con particolare attenzione ai giovani, alle donne e ai disoccupati di lunga durata.
  • Miglioramento delle condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro, con più controlli, formazione e incentivi per l’adozione di tecnologie di prevenzione.
  • Incentivi alle assunzioni a tempo indeterminato, per garantire stabilità lavorativa e ridurre il precariato.
  7. Rafforzare il ruolo dell’Autonomia Speciale e il rapporto con lo Stato
  • Revisione delle compartecipazioni tributarie, per garantire alla Sardegna maggiori risorse e autonomia decisionale.
  • Riconoscimento costituzionale dell’insularità, con misure compensative per i costi aggiuntivi legati alla condizione geografica dell’Isola.
  • Istituzione di un Ente intermedio regionale, per migliorare il coordinamento tra Regione e enti locali e ottimizzare l’uso delle risorse.
Un modello di sviluppo condiviso per il futuro della Sardegna
Per la CISL Sardegna, il futuro dell’Isola passa attraverso una programmazione partecipata e concreta, capace di affrontare le sfide della modernità senza perdere di vista l’identità e le specificità del territorio. Il PRS, la Legge di Stabilità e la Legge di Bilancio devono essere strumenti funzionali, operativi e verificabili, non semplici esercizi contabili. La priorità deve essere il lavoro, perché senza occupazione stabile e di qualità non può esserci sviluppo. Allo stesso tempo, la sanità, le infrastrutture e la coesione sociale devono essere pilastri fondamentali di un nuovo modello di governance, capace di trasformare la Sardegna in una regione più equa, competitiva e sostenibile.